Il personaggio di Simone in “E la farfalla a lungo volò”

Il personaggio di Simone in “E la farfalla a lungo volò”

“Quella notte Simone smanettò come non mai… perlustrò territori sconosciuti della Rete, si protesse e si camuffò anche, saltando da un server all’altro come uno stambecco sulle rocce, studiando soluzioni tecniche mai sperimentate prima d’allora. Purtroppo sono fatto così, pensò. Guarisco da un’ossessione solo cadendo in un’altra ancora più avvolgente ed estrema.” 

Chi è dunque Simone? Non è certo un brillante studente di matematica e fisica che all’università ha conseguito il massimo dei voti prima di diventare un guru dell’informatica in un’azienda all’avanguardia. Molto più semplicemente, Simone è un giovane complessato e solitario per necessità, incapace com’è di socializzare e soprattutto di relazionarsi con le ragazze, che ha scelto come lavoro quello del perito informatico per potersi chiudere nel suo angolo interagendo con l’esterno quasi unicamente attraverso lo schermo del computer. È però anche uno che presto, anche a causa della sua continua dedizione, mostrerà una grande abilità come smanettone e che, provando e riprovando, installerà e testerà programmi e funzioni fino al punto da diventare un vero e proprio esperto per il quale la parola impossibile non avrà più senso.

Davanti allo schermo, però, Simone passa pure buona parte del suo tempo libero. Usa infatti il computer non solo per lavoro ma anche per raggiungere i suoi siti porno preferiti che rappresentano per lui lo sfogo serale in mancanza di rapporti diretti con l’altro sesso. In questo modo, Simone finisce per avere una visione distorta del rapporto fra l’uomo e la donna, illudendosi che la seconda sia una sorta di oggetto a disposizione del primo, cosa che lo consola rispetto alle frustrazioni che ha sempre dovuto subire.

Un giorno, però, un impacciato Simone fa la conoscenza in modo fortuito con una donna vera, la disinibita Chiara protagonista del romanzo, che, trovandolo sprovveduto, deciderà di giocare al gatto col topo con lui, dove lei reciterà ovviamente la parte della gatta. 

L’impatto su Simone sarà enorme e lui svilupperà per lei una dipendenza affettiva non meno forte di quella ossessiva nei confronti dell’informatica che, quando la relazione fra Chiara e Simone finirà e lui si ritroverà di nuovo solo, lo porterà su una strada molto pericolosa, perché la necessità di superare quel momento difficile gli farà cercare con l’aiuto del computer delle forme di dipendenza ancora più forti.

Un percorso molto pericoloso dicevo, perché, per dirla con le parole di Mark Griffiths, noto psicologo del comportamento:

“La differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita, mentre le dipendenze la impoveriscono.”

Ma come finirà? Riuscirà Simone a uscire da tutto ciò oppure rimarrà sempre più vittima dei suoi comportamenti ossessivi e morbosi? 

Lo scoprirete leggendo E la farfalla a lungo volò  .

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