“E la farfalla a lungo volò”, ovvero la potenza dell’effimero
Pensava sempre di più al fatto, all’apparenza assurdo, che niente nella mente di un uomo diventa più indelebile del ricordo dell’effimero. Lui non si sarebbe mai dimenticato quell’attimo trascorso con Chiara, anche se non si fosse più ripetuto.
Questa considerazione frulla insistentemente nella testa di Simone, uno dei personaggi di “E la farfalla a lungo volò” in un momento particolarmente delicato della sua vita.
Ma che cos’è l’effimero?
Effimero è un aggettivo che deriva dal greco, per la precisione da ephemeros, parola composta da epì (per) ed emèra (giorno).
Il significato che la parola aveva alle origini era quindi “che dura un giorno” ma, col tempo, si è ampliato per indicare più in generale un qualcosa di breve durata. Effimero è quindi sinonimo di transitorio, momentaneo, fugace, passeggero, temporaneo e, in diversi casi, di illusorio.
L’animale che più di ogni altro simbolizza nella mente umana questo concetto è la farfalla, lepidottero che nel suo ciclo di vita, prima insignificante bruco e poi brevemente meravigliosa farfalla, più di ogni altro ci incanta con la sua fugace bellezza. La farfalla, grazie alla sua trasformazione, simbolizza però in un certo qual modo anche l’eterno perché con la sua metamorfosi indica la capacità di cambiare, di rinascere a nuova vita, di ricrearsi, e mostra un forte desiderio di libertà. Tutte queste sono ambizioni tipiche dell’essere umano che però molti non riescono o non provano a realizzare.
La farfalla che Chiara si è tatuata sul suo corpo è quindi un simbolo che, fin dal titolo, pervade il mio ultimo romanzo, incarnando sia l’effimera gioia che dona agli altri ma anche la paura che suscita quando capiscono che lei non vorrà fermarsi e che presto si libererà da ogni vincolo che cercheranno di imporle.
Ed è questo incubo che percorre Simone quando si sofferma a pensare alla potenza dell’effimero. Egli si rende conto che la fugace relazione con Chiara gli farà provare sensazioni meravigliose, che verrà stregato dalla bellezza e dalla dolcezza di lei, ma anche che, quando torneranno nella sua vita i giorni inutili e bui, quell’attimo riapparirà in lui, forse tenendolo in vita, forse rendendolo ancor più disperato.
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